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Parigi-Roubaix 2022, il pronostico: van der Poel contro van Aert, ma occhio a Ganna

Last Updated on Aprile 16, 2022 by Redazione Scommesse

Finalmente ci siamo, è tutto pronto per l’edizione 2022 della Parigi-Roubaix, la classica del Nord per eccellenza, anche il Pronostico di 123Scommesse con le quote dei migliori bookmakers!

È qui che i più grandi ciclisti hanno segnato la storia di questo meraviglioso sport, ripercorrendo i segmenti in pavé che accompagnano fino al Velodromo, atto conclusivo, freddo come il marmo, ma allo stesso tempo può trasmettere un calore enorme, assurdo, grazie alla gioia che solo questa corsa può regalare.

Da Compiegne a Roubaix, 257 chilometri infernali

La Parigi-Roubaix è la storia del ciclismo, non soltanto per la sua lunghissima tradizione, iniziata già nel XIX secolo, ma anche per gli eventi che sono accaduti su questo percorso immutabile, diventato vera e propria leggenda. Cominciamo dunque proprio da questo, dalla lunga strada che i ciclisti dovranno percorrere prima di tagliare la linea del traguardo. La corsa prenderà il via a Compiegne, tradizionale punto di inizio della corsa più bella del mondo. Da lì percorreranno un lungo tratto di strada asfaltata per poi imbattersi nel primo dei 30 segmenti in pavé della gara.

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                            Ognuno di questi è classificato in base alla difficoltà, data a sua volta dallo stato del pavé che vi si può trovare. I segmenti con difficoltà maggiore sono quelli contrassegnati da cinque stelle. Su tutti quindi la Foresta d’Arenberg e il Carrefour de l’Arbre. È qui che, solitamente, si decide buona parte della corsa. I migliori riescono anche a fare la differenza in condizioni estreme dove le pietre sono particolarmente fastidiose per il passaggio delle biciclette. Un’altra caratteristica dei segmenti è la numerazione, che va in ordine decrescente. Il 30 dunque sarà il primo affrontato in gara, ovvero il più lontano dal Velodromo.

                            Pavè Foresta d'Arenberg
                            Pavè Foresta d’Arenberg

                            Come avrete ben capito a questo punto, le pietre fanno questa gara da protagonista, sono la peculiarità che rende questa corsa la più appassionante tra tutte. La Parigi-Roubaix consiste dunque nel percorrere 257 chilometri di strada per poi arrivare, quando si riesce a terminare la corsa, al velodromo di Roubaix. È proprio per questo motivo che viene chiamata l’Enfer du Nord, ossia l’Inferno del Nord. È una gara durissima, spietata, dove spesso capitano eventi completamente fortuiti, come forature o cadute per causa altrui. È, forse, anche per questo che la Roubaix è leggendaria.

                            Enfer du Nord la domenica pasquale: epica allo stato puro

                            E se già per sue caratteristiche questa gara entra profondamente nel cuore degli appassionati, forse anche più della Ronde van Vlaanderen, ovvero il Giro delle Fiandre, il fatto che venga corsa, da tradizione, la domenica di Pasqua, ne accresce solamente l’epicità. Inferno del Nord la Santa domenica suona come un ossimoro meraviglioso, che permette a chiunque faccia parte al grande evento di vivere la storia.

                            Storia anche perché grazie ad essa torniamo indietro nel tempo, quando il ciclismo era uno sport eroico, quando per svolgere una gara si partiva la mattina all’alba e si terminava spesso poco prima del tramontare del sole. Tutto ciò viene in parte ripreso dalla Parigi-Roubaix grazie al fatto che si ripercorrono strade non asfaltate e spesso ci si riempie di fango, come figure inanimate, maschere irriconoscibili. La Roubaix racchiude in sé dunque tutti quei fattori che rendono il ciclismo uno sport duro, estremo nel vero senso del termine, epico.

                            Parigi-Roubaix 2022, il pronostico: il velodromo, atto conclusivo

                            Dopo il segmento numero uno ci si appresta ad arrivare al velodromo di Roubaix, impianto storico all’interno del quale viene decisa la corsa. La sua figura si scorge da lontano e diventa sempre più imponente, fino ad accoglierti al suo interno. Si passa sulla linea che segnerà la fine della corsa un giro più avanti, suona la campana e ci siamo. Salgono le frequenze, degli spettatori e, chiaramente, degli atleti. A questo punto però non si va a tutta, si usa la testa, per quanta lucidità possa esservi rimasta al suo interno.

                            Velodromo Roubaix
                            Velodromo Roubaix

                            La tattica è fondamentale: partire alti sulla parabolica per uscire con più velocità o stare bassi per percorrere meno strada? La linea si avvicina sempre più ed è arrivato il momento di andare, one shot: si imprime la massima potenza sui pedali per avere la meglio sull’avversario, anche un centimetro può bastare. Fine della corsa. A questo punto qualcuno finirà nella gloria eterna, qualcun altro nel dimenticatoio, e non vedrà l’ora di togliersi di dosso quel fango che tanto pesa.

                            Entry list stellare: non solo Ganna e van der Poel

                            Per una gara così importante ci sono chiaramente tutti i migliori corridori del globo, a partire da Mathieu van der Poel, fresco vincitore della Ronde van Vlaanderen non ché arrivato al terzo posto nella scorsa edizione della Roubaix vinta da Sonny Colbrelli. Lui uno di quelli che è finito rapidamente nelle docce per togliersi di dosso quel peso, con la testa alla gara che sarà domenica, con tanta voglia di riscatto dentro di sé.

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                            Attenzione però alla concorrenza di altissimo livello: abbiamo anche Filippo Ganna, vincitore dell’oro olimpico su pista la scorsa estate: questo, in caso di arrivo in volata al velodromo, potrebbe essere un suo punto di vantaggio. E ancora abbiamo Kasper Asgreen, vincitore del Giro delle Fiandre 2021 e con una voglia matta di mettere in bacheca qualche altra grande vittoria, esattamente come Mohoric del team Bahrain, reduce dalla vittoria della Milano-Sanremo grazie ad una discesa folle, dove ha anche oltrepassato i limiti del “normale”, sempre se di normale questi ragazzi abbiano qualcosa.


                            Filippo Ganna

                            Parigi-Roubaix, il pronostico: la ruota della fortuna gira facilmente

                            Come detto poco sopra, questa gara è durissima: per arrivare primi al traguardo serve anche davvero tanta fortuna, motivo per cui i bookmakers faticano a capire chi possa essere il grande favorito dato che anche una semplice foratura può costare moltissimo. Snai, ad esempio, dà come favorito Mathieu van der Poel a quota 4,00, appena davanti all’eterno rivale Wout Van Aert a 5,50. Un po’ un azzardo scommettere sul belga visto che la condizione fisica non è delle migliori. Altro favorito per la vittoria è Pedersen, sempre con la quota di 5,50. Più indietro invece abbiamo Ganna e Asgren a quota 12,00. Solamente a quota 50 Mohoric.

                             

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                                                        Chi Siamo Francesco Torrente

                                                        Diplomato presso il liceo classico di Trapani "Leonardo Ximenes". Studente di Scienze della Comunicazione presso l'università degli Studi di Palermo. Appassionato dello sport in tutte le sue forme, amante del calcio e delle sue storie. Autore su FootballNews24 e aspirante giornalista sportivo.

                                                        Ultimo aggiornamento: Aprile 16, 2022